Progetto

Progetto Pilota

La Strategia proposta intende costruire una città che guarda al futuro, pensata e progettata per le prossime generazioni, per la crescente complessità dell’abitare urbano e per accogliere le sfide dei cambiamenti in atto. La trasformazione in atto della rigenerazione urbana, non si limita a un diverso ruolo degli attori e a una maggiore consapevolezza e integrazione degli obiettivi. Siamo ormai di fronte a una nuova fase economica e sociale, fortemente caratterizzata dalle tecnologie, dall’innovazione sociale e imprenditoriale, e da un crescente cambio culturale, che modifica le preferenze dei cittadini e consumatori rendendoli sempre più orientati a scelte di maggiore qualità e sostenibilità. Si vanno diffondendo pratiche ispirate a concetti quali la Smart city, l’economia collaborativa, e l’economia circolare, proposte come possibili percorsi per dare risposta alle domande dei cittadini e per affrontare in modo radicalmente nuovo le sfide del vivere urbano. La Strategia urbana proposta si configura come Piano di azione integrato e multidisciplinare, perché intende fronteggiare la crescente complessità delle dinamiche e bisogni che hanno impattato sulla qualità della vita nel centro storico, non ponendosi l’obiettivo di riportarlo “al tempo di prima”, ma costruendo nuove prospettive per la contemporaneità del vivere e dell’abitare.

QUELLA DI ASCOLI PICENO E' UNA STRATEGIA CHE PARLA DI

 La crescita inclusiva, la coesione sociale e territoriale, accanto alla transizione verde e digitale, sono due dei pilastri fondamentali su cui deve poggiare la programmazione delle strategie urbane. Il cambiamento delle esigenze, congiuntamente con la crescente aporia dei tradizionali dispositivi di welfare ha aperto al diffondersi di pratiche orientate a ricercare nuove strategie di produzione del benessere. Stanno infatti prendendo piede, in diverse città italiane ed europee, forme di messa in comune orientate a soddisfare esigenze condivise. Pratiche che da un lato sembrano bilanciare l’indebolimento dei legami sociali e dall’altro costruiscono una nuova urbanità attorno a forme di vicinato. Su questa scia, il Comune di Ascoli Piceno intende strutturare un sistema di innovazioni sociali in grado di assicurare una nuova infrastrutturazione del welfare urbano, capace di rigenerare il rapporto con i cittadini e contribuire a migliorarne significativamente la qualità della vita.

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Inclusione sociale

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Transizione ecologica

Questa rappresenta la base di un nuovo modello economico e sociale di sviluppo urbano, in linea con l’Agenda 2030, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del New Green Deal. Particolarmente strategico risulta oggi il miglioramento dell’efficienza energetica degli insediamenti civili e degli edifici pubblici, nonché la qualità dell’area nei centri urbani. La riconversione ecologica e la riattivazione del metabolismo urbano rappresentano sempre di più un terreno di competitività degli ecosistemi territoriali. La strategia mette quindi a fuoco due campi tematici fondamentali nella riconfigurazione del progetto urbanistico: da un lato il ruolo della valutazione dei servizi ecosistemici come supporto conoscitivo e interpretativo delle differenti funzionalità del suolo direttamente connesse al benessere umano e al loro valore per la qualità del vivere; dall’altro le potenzialità delle infrastrutture ambientali come strumento per la strutturazione di un progetto diffuso di riurbanizzazione e rigenerazione ecologica del territorio contemporaneo, capace di valorizzare le differenti vocazioni ambientali, produttive e paesaggistiche dell’ambiente urbano proprio a partire dalla conservazione e valorizzazione delle funzionalità ecosistemiche che il suolo fornisce nelle sue caratterizzazioni naturali e antropiche.

quali strumenti oggi imprescindibili per migliorare radicalmente la competitività territoriale, la qualità della vita delle persone e l’accessibilità dei servizi pubblici. Il digitale inteso quindi non come politica settoriale, ma quale principale driver di trasformazione, di innovazione di processi, prodotti e servizi che caratterizzano ogni politica urbana. Consapevole delle sfide che ci aspettano, la stessa Recovery and Resilience Facility ha promosso una percentuale minima del 20% in investimenti in tecnologie, infrastrutture e processi digitali per recuperare il profondo divario infrastrutturale e culturale del nostro Paese, garantendo l’affermazione di una competitività Glocal. Digitalizzazione e innovazione rappresentano quindi la premessa ineludibile per accompagnare anche il secondo asse della transizione ecologica. Gli investimenti nella connettività miglioreranno la gestione dei consumi energetici e delle risorse assicurando, contestualmente una maggiore accessibilità ed efficienza nel settore dei servizi, PA inclusa.

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Digitalizzazione e innovazione